Ciao a tutti! Come state?
Giungo con queste 4 righe per farvi una proposta che è una richiesta d’aiuto!
La diocesi di Nacala e in cui lavoro da quasi 6 anni nel nord del Mozambico è una diocesi molto recente e si sta strutturando ora. Anche in ambito vocazionale si stanno raccogliendo dei buoni frutti ma il problema è quello di sempre: economico!
Mi appello a voi singoli, gruppi o associazioni per chiedere l’adozione di un seminarista della diocesi che ha le vocazioni ma non riesce a pagarne la borsa di studio.
Gli anni di formazione in seminario sono così suddivisi con queste presenze della diocesi di Nacala per l’anno in corso:
– 3 ANNI DI SEMINARIO PROPEDEUTICO: totale 21 seminaristi. Una borsa di studio annuale sono 28.000 Meticais (811 euro)
– 3 ANNI DI SEMINARIO FILOSOFICO: totale 18 seminaristi. Una borsa di studio annuale sono 26.000 Meticais (753 euro)
– 4 ANNI DI SEMINARIO TEOLOGICO: totale 4 seminaristi. Una borsa di studio annuale sono 26.000 Meticais (753 euro)
L’addozione può essere fatta in diversi modi:
a) per uno o più seminaristi
b) per un anno o tutto il periodo di formazione (10 anni)
c) come parrocchia, associazione, famiglia, singoli, gruppi missionari, gruppi di catechesi, gruppi famigliari…
Lo so che raggiungervi in questo periodo quanto tutte le attività in parrocchia sono ferme il rischio è di cadere nel dimenticatoio, ma conto che con settembre
questa proposta entri in qualche programmazione. Formare un prete è salvare l’Africa con l’Africa come diceva Comboni. Credo che ne valga la pena!
Per chi fosse interessato darò informazioni per come poter fare l’adozione (scrivetemi a silvanodaldo@hotmail.it)
buona chiusura d’estate!
don Silvano Daldosso
Caro don Silvano,
non sono seminarista ma un povero studente di teologia laico che deve mendicare per vivere, salvo poi vedere i giovani seminaristi africani non studiare, addormentarsi durante i corsi, praticare o vivere una vita poco cristiana e dedita al prossimo ma soprattutto di svago e di ricerca di amanti. Malgrado il mio amore per lo studio e la mia passione per la cultura, comprovati da risultati eccellenti, non riesco a trovare un benefattore cattolico
volenteroso di seguire gli insegnamenti del concilio vaticano 2 che tu sembri – ma la cosa non mi stupisce – ignorare (cf. Gravissimum Educationis). Se vuoi salvare il cristianesimo in europa e soprattutto aiutare qualcuno a studiare i grandi sistemi di pensiero atei, sappi che sono ben dispost ad accogliere la tua proposizione. Sei dispsto ad aiutarmi?
cordialmente,
gabriele
CONTENTO DI ESSERE UN PO’ AFRICANO TRA GLI AFRICANI…
Egregio Gabriele,
introduco questa mia breve risposta alla sua mail citanto proprio il Concilio Vaticano II in uno dei suoi più famosi documenti, che grazie alla sua eccellente preparazione culturale non farà fatica a far riaffiorare alla memoria. “Le gioie e le speranze, i dolori e le angustie degli uomini del nostro tempo, specialmente dei più poveri e oppressi, sono le gioie e le speranze, i dolori e le angustie anche dei seguaci di Cristo ” (Lumen Gentium). Come può ben notare, la prima frase di questo documento non è altro che una meravigliosa sfida che tanti missionari come me stanno cercando di mettere in pratica! Senza dubbio la sua profonda conoscenza del Concilio l’avrà portata a confrontarsi anche con gli altri 14 documenti che il il Concilio ha prodotto e facendone una lettura sinottica ne risulta che tutti hanno come base degli elementi comuni, il primo tra tutti l’apertura e di seguito l’accoglienza di altre culture all’interno della liturgia (vada ad esempio le celebrazione della Messa non più in latino ma nelle diverse lingue o l’animazione della liturgia rispettando il modo di esprimersi di altre culture…). Insomma un “respiro nuovo” come lo aveva definito il papa Giovanni XXIII. Conoscerà bene , signor Gabriele, documenti quali Lumen Gentium e Ad Gentes con uno spiccato taglio missionario e con riferimenti alla vita missionaria… Sotto quale punto di vista si permette di dire che io/noi missionari ignoriamo il concilio se proprio noi missionari fidei donum siamo uno dei frutti del concilio? Provi a cercare tra i suoi libri i documenti che si riferiscono all’esperienza dei missionari fidei donum e si accorgerà dove mettono le radici. Concludo dicendo che i documenti del concilio puntano ad avere una influenza immediata sulla vita della Chiesa nei punti concernenti la 1)la formazione dei sacerdoti, 2) dei laici 3) dei missionari. Come può notare rientro nei punti 1 e 3. In quali lei?
Le chiedo scusa ma non le permetto di fare commenti così pesanti sui seminaristi africani generalizzando e diffamando una cultura con sfumature che hanno molto di razzismo. Utilizzando questo metro grossolano di lettura della realtà potremmo dire che tutti i preti europei sono pedofili o omosessuali! Ma non credo proprio! Signor Gabriele in seminario ci sono passato anch’io e credo che anche i seminaristi europei non siano stinchi di santi! Venga a trovarmi per un paio di mesi per vedere i sacrifici che fanno i miei giovani, non per permettersi una licenza in teologia, ma per vivere e avere delle medicine per curarsi dalla malaria!
Credo che se si vuole salvare il cristianesimo in Europa vada fatto con l’Africa! A lei non piacerà di sicuro questa mia affermazione, ma la freschezza della fede di questi popoli convertirà l’Europa in futuro e per fortuna che un Concilio, come il Vaticano II, ci ha creduto e scommesso.
Per cui le chiedo gentilmente di mettere mano al suo amore per Cristo e aiutare anche lei questa causa dei seminaristi della nostra diocesi; se non riesce a farlo economicamente può sempre farlo con la preghiera!
don Silvano