In febbraio un gruppetto di Corbiolesi ha trascorso qualche giorno in Sicilia e, in particolare a Palermo, con una puntata ad Agrigento alla Valle dei Templi.
Palermo. Il nostro era un viaggio turistico con degli elementi aggiuntivi un po’ particolari. Uno degli scopi più importanti era incontrare la nostra concittadina Suor Valeria che lavora con altre tre suore comboniane in una zona storica di Palermo: il quartiere Albergherìa a ridosso del celebre mercato di Ballarò che ha dato il nome all’omonimo programma televisivo di Giovanni Floris su RAI 3.
Ballarò è un grandissimo mercato rionale con grande prevalenza e quantità di frutta e verdura non molto diversificate.
La parrocchia che abbiamo conosciuto è quella di S. Nicolò di Bari retta da un parroco salesiano. Un terzo della popolazione del quartiere è rappresentato da extracomunitari di origine africana.
Abbiamo avuto la possibilità di vedere e vivere un saggio di vita locale, anche se limitata ad impressioni superficiali e temporanee quali quelle del visitatore esterno che non vive quotidianamente in questa realtà.
La parrocchia non rappresenta un grande elemento unificatore della vita cittadina: la gente non frequenta molto l’attività religiosa e comunque preferisce far parte e partecipare alle celebrazioni di Confraternite: alla messa parrocchiale di domenica 19 febbraio, erano presenti in chiesa una trentina di bambini della scuola primaria con alcune mamme animatrici e un paio di maschi adulti.
La religiosità si esprime in particolare e preferibilmente in manifestazioni religiose esteriori come feste e processioni di santi o della Madonna nelle quali la presenza è unanime, intensa e folcloristica. Gli stessi extracomunitari di religione cattolica preferiscono frequentare le loro messe con i loro riti e i loro canti per mantenere un forte senso di coesione nazionale.
Nel quartiere degradato in cui emerge l’assenza dello Stato, la presenza dei salesiani è indispensabile a garantire ai numerosissimi extracomunitari assistenza legale, economica e sociale.
In particolare, abbiamo visitato due realtà di accoglienza ai figli di extracomunitari fino ai 5 anni (strutture equivalenti ad asili nido e scuola dell’infanzia) che si reggono in gran parte sul volontariato. Per queste due realtà è stata promossa a Corbiolo la raccolta della nostra Quaresima.
Palermo è una città bellissima con palazzi soprattutto del sei-settecento. Il patrimonio edilizio avrebbe tuttavia bisogno di grandi interventi di recupero. La storia della città è stata interessata negli ultimi 2500 anni da cartaginesi, greci, romani, bizantini, arabi, normanni, francesi, spagnoli, borbonici, piemontesi, …italiani (quelli del continente…). Ogni presenza ha lasciato importanti testimonianze storiche e artistiche. La dominazione normanna ha lasciato monumenti incantevoli come la Cappella Palatina di Palazzo dei Normanni (sede del Parlamento regionale) o come, a pochi km da Palermo, nella splendida cattedrale di Monreale dove ci sono oltre 6000 metri quadrati di mosaici dorati. Il barocco ha lasciato una memoria meravigliosa nella chiesa del Gesù in piazza Casa Professa.
Sul Monte Pellegrino, il santuario di S. Rosalia, patrona della città, rappresenta un balcone incantevole sulla Conca d’Oro e sul mare. Da qui si può vedere all’orizzonte l’isola di Ustica. Il santuario a noi veronesi ricorda un po’ quello della Madonna della Corona.
Mentre a Corbiolo nevicava, il sole ci ha accompagnati lungo i 130 km che ci hanno portato con la guida esperta di Suor Teresina, ad Agrigento. Un percorso in mezzo alla campagna dai verdi intensi, dalle decine e decine di pale eoliche tutte in rotazione che spuntavano come funghi sui crinali dei monti.
Agrigento con la sua celebre e meravigliosa Valle dei Templi con le vestigia dei colonizzatori greci. Le colonne massicce e in parte ancora innalzate fanno rimanere a bocca aperta. In città il degrado edilizio è evidente e aggravato, almeno per la parte dove si trova la cattedrale, dal terreno instabile sul quale è edificato il massiccio edificio.
Questo è solo un saggio: bisogna ritornare in Sicilia. Un grazie a Suor Valeria che è riuscita a
farci vedere, in pochissimo tempo, alcuni aspetti caratteristici di quest’isola bellissima.
Flavio